La gamma delle falciacondizionatrici Kuhn si amplia con il nuovo modello “Fc 3115 R”, portato posteriormente e studiato per terreni difficili. Assicura produzioni di elevata qualità e tutela i manti erbosi veleggiando sul terreno grazie alla sua sospensione “Lift-Control”.
Dopo un inverno avaro di piogge e reso ancora più arido da temperature sopra la media stagionale, la primavera ha anticipato i tempi, restituendo in parte una pluviometria più consona al periodo. Se la storia insegna qualcosa, però, è che le precipitazioni non pervenute in inverno spesso risultano generose nei mesi di aprile e maggio, cosa che da un lato permette alle colture di crescere più velocemente, ma dall’altro può causare difficoltà agli agricoltori per l’impossibilità di raccogliere quando sarebbe il momento migliore. Ciò è tanto più vero quando si parli di fienagione, dal momento che i foraggi vanno falciati al momento opportuno, lasciati disidratare in campo e infine raccolti nel più breve tempo possibile, pena il deprezzamento quali-quantitativo del prodotto.
In tali situazioni serve quindi contare su soluzioni idonee a velocizzare al massimo i processi sequenziali di sfalcio, disidratazione, andanatura e raccolta. Ne deriva che al momento del taglio è bene prediligere attrezzature che operino al contempo un opportuno condizionamento delle masse vegetali falciate, in modo da accelerare il più possibile la disidratazione di steli e foglie. Più veloce è infatti tale processo, migliore sarà la qualità del foraggio e minori saranno i rischi di vedersi rovinare il raccolto da piogge inopportune. Conscia di tale esigenza, Kuhn ha realizzato nel tempo una gamma di attrezzature da fienagione ampia e completa, forte di soluzioni che da un punto di vista tecnologico si collocano ai vertici del mercato e che tali risultano anche a livello di performance in campo e qualità del lavoro.
Non a caso la gamma delle falciacondizionatrici di Saverne è molto ampia, abbracciando sia macchine portate anteriormente e utilizzabili in singolo, sia attrezzature portate posteriormente fruibili anche in accoppiata. Unendo tali possibilità si arriva poi a realizzare le cosiddette “combinate triple”, soluzione che ovviamente si orienta alle grandi organizzazioni agricole e al contoterzismo e che vede Kuhn fra i suoi più strenui sostenitori alla luce dei vantaggi che comporta in termini di velocità di lavoro. Con una tripla si copre infatti la massima ampiezza di sfalci possibile, nel caso specifico fino a nove metri e mezzo, senza pagar pegno in termini di qualità dei tagli.
Nel dettaglio accade che le combinate triple risultino composte da un’unità frontale a dischi modello “Fc 3125 D F-Ff” o “Fc 3125 R F-Ff” e da due gruppi di taglio posteriori modello“Fc 9530 DFf” o Fc 9530 R Ff”, dove “D” identifica il condizionatore a dita in acciaio flottanti e “R” quello a rulli in gomma. La combinazione consente larghezze di lavoro complessive che raggiungono i già citati nove metri e mezzo, permettendo di falciare una superficie di un ettaro in soli dieci passaggi circa. Ipotizzando di operare a una velocità media oscillante intorno ai 12 chilometri orari e tralasciando i tempi morti di lavoro necessari per le manovre di fine campo, non quantizzabili in quanto condizionati dalle geometrie di ogni singolo appezzamento, si ottiene un tempo teorico di attività effettivo per ettaro di poco superiore ai cinque minuti.
Un dato che parla da solo e fa ben comprendere l’utilità di tali cantieri di sfalcio al fine di comprimere al massimo i tempi di esecuzione del lavoro, a maggior ragione se si pensa che il falciato è anche già stato condizionato in modo più o meno energico a seconda si tratti di graminacee come il loietto oppure di leguminose come l’erba medica. Va precisato che il condizionamento attuato dalle attrezzature Kuhn “apre” gli steli del raccolto per favorirne l’essicazione, ma non li sfibra per preservarne le qualità nutritive. A tale obiettivo concorrere peraltro anche il taglio, la cui precisione è fondamentale per assicurare reddito, deve quindi essere netto. Anche tale operazione si realizza senza dar luogo a sfibramenti e, importante, viene condotta in maniera tale da minimizzare le inevitabili impurità che la rotazione delle lame tende a indurre nel tagliato.
Basti pensare a tale proposito che solo abbassando il livello di impurità dal quattro al due per cento si ottiene un risparmio annuo di quasi 90 euro per ettaro in termini di mangimi da somministrare alle mandrie, risparmio dovuto proprio al maggior valore nutrizionale del fieno. Per tali motivi le cinematiche di lavoro dei gruppi di taglio delle falciatrici Kuhn consentono di mantenere le luce libere da terra più adeguate per consentire all’attrezzatura di seguire fedelmente il profilo del terreno minimizzando le contaminazioni del materiale vegetale. Massima specializzazione operativa quindi, perseguita anche mediante un’offerta in continua evoluzione nonostante si presenti quantomai ricca e variegata.
A conferma, il recente lancio di una nuova serie di falciacondizionatrici posteriori siglate “Fc 3115 D” o “Fc 3115 R” che andrà ad aggiungersi ai modelli sopra citati proponendosi con attrezzature portate posteriormente in grado di coprire una larghezza di lavoro di tre metri e dieci centimetri, ingombro che si annulla su strada grazie alla possibilità di ripiegare verticalmente la barra di taglio a 120 gradi per mantenere gli ingombri di trasporto in sagoma e, importante, anche per meglio bilanciare il cantiere di lavoro e permettere così una marcia alle massime velocità possibili in piena sicurezza.
Fra i plus tecnici delle nuove “Fc 3115 R” anche le nuove barre falcianti “Optidisc Elite”, evoluzione naturale delle barre “Optidisc” che caratterizzano la restante gamma di falciatrici Kuhn e strutturate in modo da poter essere usate con successo anche in condizioni di campo non ottimali. Di facile e intuitivo utilizzo, le nuove falciacondizionatrici risultano inoltre esenti da manutenzioni e sono equipaggiate di serie con i coltelli a sgancio rapido “Fast-Fit” che rendono particolarmente veloce e agevole il loro cambio in caso di avaria indotta da urti contro eventuali rocce. Le barre propongono inoltre dischi orientati in modo da lavorare sempre in termini di massima resa, senza dar luogo a inutili sovrapposizioni e agendo sugli steli in modo che vengono tagliati senza perdite di prodotto. Ad agevolare tale operazione concorre poi la sospensione “Lift-Control” che sostiene la barra facendola letteralmente veleggiare sul terreno così da assicurare il massimo rispetto del tappeto erboso, minimizzando contemporaneamente i rischi di impatto contro corpi estranei che normalmente caratterizzano i terreni definiti “difficili”.
La qualità del fieno passa anche dai rulli
Come accennato nell’articolo principale, la fase di disidratazione del foraggio è fondamentale per ottenere un fieno di alta qualità nutrizionale. L’umidità dell’erba al momento dello sfalcio si attesta di solito fra il 75 e l’80 per cento. Per fare scendere tale valore al 18-22 per cento, necessario alla successiva raccolta, deve quindi evaporare acqua in ragione di circa metà della massa fresca. Un’evaporazione che può anche necessitare una permanenza in campo di tre o quattro giorni in funzione delle condizioni climatiche. Si tratta di un lasso di tempo che espone i foraggi a rischi, in particolare quello di essere bagnati da eventuali piogge la cui azione dà sempre luogo a rovinii del lavoro svolto tanto più marcati quanto più elevata è stata l’intensità dei fenomeni. L’azione fisica esercitata sulla massa vegetale dai rulli condizionatori consente di restringere significativamente finestra temporale necessaria per seccare il foraggio, permettendo di scendere a circa il 40 per cento di umidità in una decina di ore soltanto. Senza dimenticare che tanto più veloce è tale discesa, quanto minori sono i processi fermentativi che si innescano nelle masse falciate. Proprio in tal senso le nuove “Fc 3115 R” sono dotate di un condizionatore a rulli caratterizzate da uno speciale profilo denominato “SquareFlex” la cui azione risulta particolarmente efficace sulle colture più delicate come per esempio l’erba medica. Grazie però ai loro diametri di 24 centimetri e alle loro rotazioni sincronizzate gli stessi rulli si adattano ottimamente anche a foraggi pesanti e lunghi come per esempio il loietto. In ogni caso il foraggio viene condizionato velocemente prima di essere trasferito sul campo.
Foraggi messi al tappeto
Fatte salve le corrette procedure di sfalcio e condizionamento, il fieno per poter essere raccolto deve essere ordinato in andane. Anche in tale segmento Kuhn amplia la propria offerta proponendo un nuovo modello di andane. A tale operazione guardano gli andanatori Kuhn, attrezzature che la Casa ha recentemente implementato con l’introduzione del nuovo modello “Merge Maxx 760” basato sul pre-esistente “MergeMaxx 950” dal quale recepisce la versatilità di utilizzo consentendo sia la posa centrale sia quella laterale, con la possibilità per l’operatore di optare per l’una o per l’altra a seconda delle puntuali esigenze di campo. Opera con due differenti pick-up da due metri e 75 centimetri di larghezza che con le loro azioni combinate realizzano fronti operativi larghi fino a cinque metri e mezzo in modalità di posa laterale. Utilizzato invece in modalità di posa centrale la larghezza operativa si amplia fino a sette metri e mezzo, rendendo la macchina ideale per far fronte alle esigenze di lavoro delle aziende di medie dimensioni o per utilizzi in condizioni difficili avanzate su terreni molto accidentati. Anche in tali frangenti le andane risultano sempre regolari, complice la presenza di pick-up a camme e al rullo “Windguard” che alimentano il sistema di trasporto su nastro.